peggioramento dei sintomi dopo sforzo fisico o cognitivo anche se breve e leggero;
cefalea di nuova insorgenza o di tipo diverso da quello eventualmente presente in precedenza.
CFS IN ETÀ PEDIATRICA
Negli ultimi anni i casi “pediatrici” sono in continuo aumento.
Importante è una DIAGNOSI PRECOCE: la letteratura riporta un’elevata percentuale di miglioramento/guarigione se la diagnosi è posta sotto i 18 anni.
Pediatra e Medico Curante hanno un ruolo fondamentale prima e dopo la diagnosi di CFS; un pediatra difficilmente confonde la cfs con un disturbo psicoemotivo primario o, peggio ancora, con la depressione.
Il Curante dovrebbe accompagnare la famiglia nella scelta di esami e consulenze prima della diagnosi e offrire sostegno e conforto dopo la diagnosi.
Il Pediatra dovrà insegnare al bambino e alla famiglia a gestire i sintomi, combattere il decadimento del tono dell’umore, arginare la preoccupazione e continuare a vivere “serenamente” la quotidianità.
Scuola, amici, sport e hobby devono essere, per quanto possibile, mantenuti anche se “riorganizzati e adattati” alla nuova situazione.
In alcuni casi è possibile ottenere dei percorsi scolastici facilitati.
Al Curante spetta anche il compito di incoraggiare i giovani pazienti a perseverare nei loro obiettivi con la speranza/certezza che un giorno potranno guarire.
L’Associazione
CFS/ME O SINDROME DA FATICA CRONICA: COS’È
La FATICA diventa responsabile di invalidità quotidiana e non è solo un segnale di allarme dell’insorgere e/o persistere di una patologia.
La FATICA è malattia quando il paziente presenta:
CFS IN ETÀ PEDIATRICA
Negli ultimi anni i casi “pediatrici” sono in continuo aumento.
Importante è una DIAGNOSI PRECOCE: la letteratura riporta un’elevata percentuale di miglioramento/guarigione se la diagnosi è posta sotto i 18 anni.
Pediatra e Medico Curante hanno un ruolo fondamentale prima e dopo la diagnosi di CFS; un pediatra difficilmente confonde la cfs con un disturbo psicoemotivo primario o, peggio ancora, con la depressione.
Il Curante dovrebbe accompagnare la famiglia nella scelta di esami e consulenze prima della diagnosi e offrire sostegno e conforto dopo la diagnosi.
Il Pediatra dovrà insegnare al bambino e alla famiglia a gestire i sintomi, combattere il decadimento del tono dell’umore, arginare la preoccupazione e continuare a vivere “serenamente” la quotidianità.
Scuola, amici, sport e hobby devono essere, per quanto possibile, mantenuti anche se “riorganizzati e adattati” alla nuova situazione.
In alcuni casi è possibile ottenere dei percorsi scolastici facilitati.
Al Curante spetta anche il compito di incoraggiare i giovani pazienti a perseverare nei loro obiettivi con la speranza/certezza che un giorno potranno guarire.
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